Terzo Settore

21
Apr

Terzo Settore

Il COVID ha messo a nudo la fragilità delle nostre associazioni, l’impossibilità di frequenti contatti interpersonali, la crescente stanchezza dei soggetti promotori, la necessità di risorse economiche stanno minando tutto quel substrato associativo basato sul volontariato.

Noi crediamo nel valore delle associazioni e forniremo le risorse umane, un servizio comunale, per assistere la loro iscrizione nel Terzo settore

Si sente sempre più spesso parlare di Terzo settore, approfondiamo insieme cosa si intende con questo termine e da quale normativa ha origine.

La riforma del Terzo settore definisce Ente del Terzo settore (ETS): “ente privato che senza scopo di lucro, persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, esclusivo o principale, di una o più attività di interesse generale, in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi”.

Con la Legge Delega n.106 del 2016 si avviava il percorso di riforma del Terzo settore, successivamente il Codice del Terzo settore (CTS) con il Decreto Legislativo 117 del 2017, definisce regole ben precise e provvede al riordino e revisione complessiva della disciplina civilistica e fiscale, abolisce il termine “ONLUS”, introducendo quella di Ente del Terzo settore.
Esiste quindi una categoria normativa dedicata, con una disciplina legislativa promozionale, che stabilisce anche una serie di obblighi e oneri; in ogni caso la scelta di qualificarsi come ETS è facoltativa: ciascun ente, in autonomia può scegliere se divenire ETS oppure rimanere soggetto alle norme di diritto comune.
Requisito essenziale per essere qualificati ETS, è l’iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), che consente di avere sia vantaggi in termini di normativa fiscale sia riguardanti le specifiche disposizioni sul lavoro.

Quali sono i vantaggi che derivano dalla qualifica di Enti del Terzo settore?

  • Agevolazioni fiscali:
    in parte riferite all’Ente e in parte a chi lo sostiene;
    come riduzione del carico fiscale per le attività commerciali che aiutano l’ente con donazioni o con investimenti, su imposte dirette minori (bollo, registro);
  • Riconoscimento giuridico e organizzativo:
    con possibilità di accedere ai bandi Regionali, Nazionali e Comunitari;
  • Titoli di solidarietà:
    sono strumenti utili al finanziamento degli ETS e posso generare donazioni da parte della banca che emette titoli
  • Possibilità di svolgere anche attività commerciale:
    con la semplificazione legislativa attuata, si conferma ciò che ha sempre ribadito Agenzia delle Entrate “l'assenza di scopo di lucro, nulla c'entra con l'eventuale esercizio di attività commerciale”, consentendo così di svolgerla, in modo tale da avere risorse da impegnare per il raggiungimento dell'obiettivo. Permane il divieto di distribuire gli utili;
  • Stesse opportunità agevolative, appetibili, rivolte alle START UP.

La legge valorizza la qualifica degli ETS, “favorendo” gli stessi con la predisposizione di una serie di misure a sostegno delle attività e ad integrazione delle stese con la Pubblica Amministrazione (PA).

Ciò che ne deriva è una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale, un canale di amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato.

Si chiede a tutte le PA di assicurare il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore nell’esercizio di programmazione e organizzazione a livello territoriale, di interventi e servizi nei settori di attività e interesse generale (ad es. con l’attivazione di rapporti collaborativi con ETS).
Per coinvolgimento attivo si intende lo sviluppo di forme di confronto, condivisione e di co-realizzazione di interventi e servizi in cui le parti possono collaborare per le attività di interesse generale.

Di particolare interesse sono le convenzioni disciplinate dal Codice del Terzo settore, esse rappresentano una delle forme tipiche con le quali alcuni ETS (es. organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno 6 mesi al Registro unico nazionale del Terzo settore) possono concludere accordi di collaborazione con le PA (un esempio è il trasporto sanitario di emergenza ed urgenza). Tali convenzioni si basano sul raggiungimento di una finalità sociale e con obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio, senza trarre profitti economici dalle loro prestazioni, ad eccezione dei rimborsi per i costi fissi e durevoli, necessari per fornire le prestazioni, a condizione che tali convenzioni siano più favorevoli rispetto al ricorso al mercato.

A conclusione di questa panoramica, possiamo sottolineare che a fronte dei costi di gestione da sostenere soprattutto all'inizio del percorso, vi sono molte opportunità che si potrebbero cogliere nell’ambito degli Enti del Terzo settore.
A tal proposito, supporteremo con il nostro aiuto, le realtà presenti sul territorio, affinché abbiano la possibilità di valutare la qualifica ad ETS, ciò li aiuterebbe a proseguire nella loro opera di crescita in attività di interesse generale sostenute dal volontariato, che già svolgono egregiamente all'interno del nostro bel paese.

INVITIAMO QUINDI I PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO DAIRAGHESE AD UN DIALOGO COSTRUTTIVO PER UN FUTURO SEMPRE PIU' “SOLIDALE” @proloco @banda @apad @ agd e molte altre…

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