Il piano di protezione civile comunale
La relazione del Cap Holding , il gestore dell’acquedotto di Dairago , sul rischio idraulico nel comune di Dairago evidenzia:
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una vulnerabilità dell’acquifero di grado elevato con acquiferi superficiali poco o per nulla protetti; di conseguenza qualunque opera di mitigazione idraulica che preveda infiltrazione nel sottosuolo dovrà essere realizzata a valle di opportuni trattamenti di pre-depurazione e disoleazione (Rischio inquinamento delle falde).
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Un rischio medio per quanto riguarda le acque meteoriche , con 2 aree a rischio allagamento in seguito a forti piogge : Vicolo Balilla, Via 25 Aprile.
Per realtà come quella di Dairago, comune a rischio medio, le indicazioni contenute in questa relazione, secondo la normativa vigente in Lombardia, devono essere assunte con un aggiornamento dal PGT e dal piano di protezione civile Comunale.
Passaggio non effettuato da questa amministrazione.
Ricercando il piano di protezione Civile di Dairago sul sito della regione Lombardia non lo troviamo tra quelli registrati come quelli dei comuni vicini. In realtà un piano è stato redatto dal comune con la protezione civile nella gestione Paganini, un piano che non è mai stato aggiornato.
Il piano di protezione civile è lo strumento necessario ad accrescere in tempo ordinario la consapevolezza del rischio, organizzare e porre a fattor comune le risorse umane e strumentali disponibili, “costruire” capacità e professionalità e garantire il raccordo tra diverse amministrazioni e enti, sulla base di una strategia condivisa.
La pandemia ancora in corso ha evidenziato come sia importante essere preparati.
Proprio in questo mese di Luglio è stato pubblicato un decreto che indica le modalità di costruzione dei nuovi piani comunali di protezione civile che ribadisce come il Sindaco sia l'Autorità territoriale di protezione civile, dispone dell’intera struttura comunale e può chiedere l’intervento delle diverse strutture operative della protezione civile presenti sul proprio territorio nonché delle aziende erogatrici di servizi di pubblica utilità.
Ad esempio, la pianificazione sanitaria a livello comunale deve prevedere:
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interventi di assistenza sociale alla popolazione, interventi importanti ad esempio nella pandemia per i soggetti in quarantena, gli anziani che abitano soli in propri edifici, i soggetti con fragilità sociale, disabilità, la tutela dei minori, la difesa degli animali. Quindi una programmazione a priori non durante l’emergenza solo per i casi richiedenti aiuto
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dei siti strategici ove organizzare presidi di primo soccorso per le necessità della popolazione in relazione all’assistenza farmaceutica, all’assistenza di base, specialistica e psico-sociale.
Il piano di protezione civile è a livello comunale, come previsto dall’articolo 12 comma 4 del Codice di protezione civile, approvato con deliberazione consiliare nella quale vengono definite le modalità di revisione periodica e di aggiornamento dello stesso. Approvazione che conclude la stesura in cui è assicurata la partecipazione dei cittadini singoli e associati, secondo forme e modalità che garantiscano la necessaria trasparenza.
Il processo di partecipazione pubblica è una forma di coinvolgimento della cittadinanza che prevede un dialogo con l’Amministrazione responsabile della pianificazione che, di norma, conduce a modifiche nelle opinioni di entrambe le parti e conseguentemente dei documenti di piano. Si tratta di una forma di governance, dove il contributo della cittadinanza caratterizza ed informa in maniera innovativa l’azione amministrativa, rendendola più efficace e trasparente.
Partecipazione che non va confusa con comunicazione o consultazione ma è un coinvolgimento diretto dei cittadini nei vari settori: scuola , lavoro , sanità, volontariato, protezione civile.
La partecipazione dei cittadini è promossa in fase di elaborazione/revisione, al fine di rendere il piano di protezione civile comunale più aderente alle esigenze delle comunità locali e i cittadini più consci dei rischi e delle procedure adottabili in caso di emergenza.
Il Sindaco rimane responsabile, ai sensi dell’art.12 comma 5 lettera b) del Codice di Protezione Civile, “dello svolgimento, a cura del Comune, dell'attività di informazione alla popolazione sui comportamenti da tenere e sui punti di informazione da contattare in caso di bisogno.
La pianificazione di un piano di protezione civile comunale risulta efficace solo se è conosciuta dalla popolazione e, pertanto, deve essere abbinata a una specifica attività di informazione alla popolazione, attraverso modalità dedicate in periodo ordinario.
Ringraziamo ancora la protezione civile di Dairago per lo sforzo fatto in questa pandemia, nel contempo dobbiamo facilitare il loro lavoro partecipando, come cittadini e come associazioni, attivamente alla stesura del piano di protezione civile per migliorare le risposte della comunità ad una nuova situazione emergenziale.
Trasformiamo un’esercitazione di protezione civile dairaghese in una festa del paese, in un’ulteriore festa della protezione civile.
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